Andamento e sviluppo del numero delle presenze
Aumenti nella stagione invernale, regressi nella stagione estiva
Il Tirolo vanta una lunga tradizione turistica, che ha le sue radici soprattutto nella prassi della villeggiatura, nel turismo curativo e legata anche alla pratica dell'alpinismo. A partire dal 1950 il turismo diventa un fenomeno di massa, quale risultato di fattori come crescita economica nei paesi di provenienza dei turisti, aumento del tempo libero e sviluppo dei mezzi di trasporto.
Negli anni 70 il numero delle presenze continua a svilupparsi, ad eccezione del periodo della crisi petrolifera, gli anni 80 nel Tirolo sono invece segnati da una fase di stagnazione dovuta al mancato interesse per la vacanza estiva. In seguito all'apertura dei confini nell'Europa orientale a partire dal 1990 la domanda turistica estiva ha registrato un aumento, che alla metà degli anni 90 ha subito una nuova pausa d'arresto legata ad un orientamento verso nuove mete turistiche. Nonostante le difficili condizioni quadro e la concorrenza internazionale l'afflusso turistico verso il Tirolo registra un andamento positivo (Diagramma).
In Alto Adige la crescita è stata più lenta con un breve calo delle presenze alla fine degli anni 90. Complessivamente si registra al momento il 20% in più delle presenze rispetto agli inizi degli anni 80 (Diagramma).
Nel Nordtirolo il calo delle presenze estive colpisce sia regioni a bassa vocazione turistica (Ausserfern, Tirolo orientale, Valle dell'Inn e Wipptal) che centri turistici affermati (Kitzbühel, Seefeld, Innsbruck). In Alto Adige un calo di presenze si verifica solo in casi eccezionali.
La stagnazione va ricondotta soprattutto al minore interesse per la vacanza estiva nel Tirolo. Mentre nel Tirolo e in Alto Adige la stagione invernale registra in genere un andamento positivo, durante l'estate non tutti gli esercizi registrano il "tutto completo". Da qui l'adozione in entrambe le regioni tirolesi di misure promozionali miranti ad un rilancio del turismo estivo.